Per l'ingrossamento del pene si effettua la "lipopenostruttura", che è una procedura chirurgica semplice e veloce (e decisamente la meno invasiva e la più sicura). Può essere eseguita contestualmente alla Falloplastica di allungamento. Vediamo in dettaglio che cosa comporta la metodica.
L'intervento di lipopenostruttura (ingrossamento del pene) è un metodo chirurgico semplice e veloce, che si compone di 3 fasi distinte:
1) Tecnica chirurgica
In seguito all'anestesia locale con la tecnica tumescente (o altro anestetico a seconda delle altre procedure associate), viene prelevata una certa quantità di grasso (precedentemente concordata dal chirurgo e dal paziente) dall'area sovrapubica, dai fianchi, dalle cosce o dalla regione addominale.
La procedura viene eseguita con l'aiuto di piccole cannule che vengono introdotte attraverso incisioni minuscole.
Il grasso raccolto viene quindi sottoposto a un processo di lavaggio e filtrazione per separare le cellule adipose dalla parte oleosa, dal materiale ematico e da quello di infiltrazione ivi contenuto mediante dispositivo “Puregraft” dell'omonima ditta californiana. L'intero processo ha una durata di circa 30-40 minuti e alla fine non vi sarà alcuna cicatrice visibile.
Si procede poi ad impianto sottocutaneo (tra la fascia di Dartos e quella di Buck) del grasso purificato, mediante due piccole incisioni cutanee alla base del pene (h.2 e h10), avendo cura di distribuirlo adeguatamente e riempire completamente lo spazio sottocutaneo.
La metodica sopra descritta rappresenta attualmente la migliore tecnica ed è decisamente la più utilizzata in tutto il mondo per la sua innocuità, i risultati estetici e la durata dei risultati.
2) Tecniche aggiuntive
Vibro-liposcultura sovrapubica
Nelle persone con un pannicolo adiposo sovrapubico abbondante ed evidente, la pelle pubica può superare l'inserimento cutaneo del pene con il risultato di un organo che appare visivamente più corto di quanto non sia realmente. Questa condizione può presentarsi non solo con individui in sovrappeso ("pene nascosto" o in casi estremi "pene sepolto"), ma anche in individui di peso normale o perfino sottopeso, ed è causata dalle caratteristiche individuali delle zone di accumulo adiposo.
In tali casi la procedura elettiva consiste nella "vibro-liposcultura sovrapubica", una metodica chirurgica di aspirazione del grasso pubico utilizzando sottili cannule dotate di un meccanismo di vibrazione, che permette prima la dissoluzione, e poi la successiva aspirazione, del grasso in eccesso.
Ovviamente il grasso prelevato viene poi sottoposto a purificazione mediante dispositivo "Puregraft", per poi essere impiantato nel pene secondo le modalità sopra descritte.
Laserplastica cutanea di correzione del pene palmato (webbing penoscrotale)
In alcuni casi il punto di inserimento della pelle dello scroto con quella del pene è situato lungo l'asta del pene stesso e non alla base come di consueto. Questa condizione anatomica, chiamata “pene palmato” (penoscrotal webbing nei parsi anglosassoni) causa una sorta di "ala di pipistrello" della pelle sulla parte posteriore del pene, che si traduce in un'imperfezione che riduce visivamente la lunghezza totale del pene.
Per correggere questa condizione, eseguiamo mediante laser una plastica cutanea peno-scrotale, utilizzando il metodo della plastica a "Z", che viene poi chiusa con una sutura estetica utilizzando punti che saranno assorbiti entro 15-20 giorni.
La metodica, della durata di pochi minuti, può essere eseguita singolarmente o più spesso nell'ambito della Falloplastica combinata, e si traduce in un risultato estetico molto evidente e soddisfacente.
3) Risultati
Il grasso purificato, ricco di cellule staminali, viene impiantato sottocute. Risulta quindi determinante l'ampiezza dello spazio tra cute e corpi cavernosi del pene, che varia da individuo a individuo. La quantità e l'elasticità della pelle non è uguale per tutti, e quindi si potranno ottenere risultati diversi a seconda della disponibilità di spazio dove impiantare.
Inoltre il risultato che si ottiene dipende da molte variabili individuali: principalmente il livello del metabolismo, lo stile di vita, la quantità di vasi sanguigni presenti nell’area ricevente, e molti altri fattori. Tutto questo rende il risultato fondamentalmente imprevedibile. Non si può quindi garantire un determinato attecchimento minimo del grasso, perché se cosi si facesse ci inventeremmo solo dei numeri. Per dare una risposta a questa domanda dobbiamo quindi prendere in considerazione le statistiche. A tal proposito, nello studio da noi pubblicato recentemente, e che rappresenta la casistica più numerosa presente in letteratura medica mondiale (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31004096) su 355 interventi effettuati il guadagno medio è stato tra il 20 e il 30% in più della circonferenza in fase di riposo, valutato a un anno di distanza. Questo dato rappresenta come dicevamo una media statistica, che comprende sia casi con attecchimento particolarmente rilevante, sia casi con attecchimento minimo o addirittura assente (si, è possibile anche che tutto o quasi il grasso impiantato venga riassorbito). Tuttavia, nel caso di un riassorbimento non soddisfacente o se si desiderasse comunque un risultato più evidente, abbiamo la possibilità di impiantare nuovamente grasso. Dopo questo secondo impianto il risultato finale sarà senz’altro migliore, perché il nuovo grasso impiantato troverà il “letto” di vasi sanguigni (sviluppatisi dopo il primo intervento) pronti ad accoglierlo, e che renderanno l’attecchimento ben più veloce e efficace. Anche in questo caso comunque non è possibile garantire alcun tipo di risultato certo.
Poiché non vi sono incisioni chirurgiche, la dimissione avverrà entro poche ore dalla fine dell'intervento, e dal giorno successivo potranno essere riprese tutte le attività a eccezione di quella sessuale, che potrà essere ripresa non meno di 30 giorni dopo l'intervento, per evitare la distribuzione irregolare del grasso.
4) Periodo post-operatorio
Non essendoci di fatto incisioni chirurgiche, non vi sarà la necessità di stare a riposo, per cui già il giorno successivo si potranno riprendere tutte le attività lavorative, sportive e sociali.
Solo l'attività sessuale dovrà essere evitata per almeno 30 giorni, tempo dell'attecchimento del grasso.
5) Complicanze ed effetti collaterali
In letteratura medica sono descritte alcune complicanze, che sono il frutto di tecniche non correttamente eseguite, spesso da chirurghi inesperti.
Queste possono essere: nodularità, asimmetrie, eccessivo riassorbimento di grasso, infezioni
Bisogna sottolineare che con la metodica Puregraft, unita alla nostra esperienza più che ventennale, la presenza di nodularità e/o di asimmetrie è da considerarsi estremamente rara, e nel caso facilmente risolvibile con un intervento correttivo. Per il riassorbimento valgono le considerazioni espresse nel paragrafo dei risultati.
L'infezione del grasso ha una incidenza di circa l'1% nelle più ampie statistiche sul lipofilling; bisogna però considerare che il Puregraft lavora in un circuito chiuso, senza cioè contatti del grasso con l'ambiente esterno, per cui l'infezione è un evento, nella nostra esperienza, ancor più raro.
6) Considerazioni e conclusioni
(Le considerazioni qui di seguito riportate derivano da oltre 20 anni di attività nel campo dell'ingrossamento del pene da parte di uno specialista chirurgo che nel tempo ha utilizzato la maggior parte delle tecniche elencate di seguito).
Negli anni passati, la necessità di eseguire metodi meno invasivi e soprattutto meno rischiosi per ottenere l'ingrossamento del pene ha stimolato la ricerca su materiali che possono essere impiantati sotto la pelle allo scopo di ottenere un risultato estetico che non influenzi la funzionalità dell'organo. Di conseguenza, sono state utilizzate varie soluzioni, tutte grossolanamente tradotte nell' uso di materiali sintetici o eterologhi (tratti da un altro organismo, umano o animale) o autologhi (tratti dallo stesso organismo).
I materiali sintetici sono costituiti da sostanze riempitive (filler) riassorbibili e non riassorbibili. L'uso di sostanze non riassorbibili (poliacrilammide - Formacryl – Bioalcamide, PMMA) è stato abbandonato a causa di vari problemi relativi sia al rigetto, sia al non soddisfacente risultato estetico. Tra i materiali riassorbibili viene proposto anche l'acido ialuronico reticolato, che però tende inevitabilmente a formare antiestetici accumuli (oltre al totale riassorbimento nell'arco di alcuni mesi) e per questo motivo è stato rapidamente abbandonato.
Nel campo dei materiali eterologhi (estranei al'organismo) per un certo periodo si è utilizzato il derma suino (Intexen LP), di origine suina. Dopo un breve periodo di iniziale entusiasmo, si sono ben presto osservati problemi di compatibilità del materiale e dei risultati estetici (tra cui l'accorciamento del pene durante l' erezione), che ne hanno ridotto drasticamente l'utilizzo. A conferma di ciò, il produttore statunitense di Intexen LP ha annunciato che a partire da aprile 2011 il prodotto sarebbe stato ritirato dal mercato. Altri materiali di natura protesica (pericardo bovino, Alloderm, protesi pericavernose e altri impianti sottocutanei) sono a nostro avviso assolutamente sconsigliabili, sia per possibili complicanze sia per l'innaturalità del risultato.
I materiali autologhi, costituiti per la maggior parte da tessuto adiposo, hanno il vantaggio di non provocare reazioni allergiche o di rigetto (il grasso viene prelevato da diverse zone del corpo del paziente stesso) e di sviluppare un effetto visivo e tattile più naturale. Il trapianto di grasso autologo è una procedura chirurgica ampiamente consolidata e diffusa sia in medicina estetica sia nell'applicazione volumetrica a vari distretti del corpo che vanno dal viso ai glutei, e nella chirurgia andrologica per l'ingrandimento volumetrico del pene (lipopenoscultura).
Rispetto ai normali filler volumetrici di origine animale o sintetica, l'uso di grasso autologo presenta una serie di vantaggi che vanno dall'impossibilità di rigetto e incompatibilità all'assenza del rischio di trasmissione di infezioni e malattie, alla completa integrazione con l'area anatomica ricevente.
Gli svantaggi sono costituiti dalla possibilità di asimmetrie, nodularità e soprattutto dall’ampia variabilità di riassorbimento del grasso stesso. Questo accade perché il tessuto adiposo richiede molto nutrimento (leggi: sangue) per sopravvivere, e quando viene raccolto per il trapianto in altre aree, perde i collegamenti vascolari e quelli neoformati possono essere insufficienti per un adeguato nutrimento. Inoltre, il materiale adiposo raccolto contiene, oltre alle cellule grasse pure, un'elevata percentuale di materiali diversi (acqua, olio, prodotti di infiltrazione, ecc...) responsabili dell'alterazione della forma e della consistenza del pene.
Il risultato è che una parte, che varia da persona a persona a seconda delle caratteristiche personali di ogni corpo, viene riassorbita, perdendosi così gran parte dell'effetto-filler che era stato raggiunto.
Parallelamente alla comparsa di problemi causati da materiali sintetici (in particolare quelli causati dal gel di poliacrilammide) si è registrato un aumento della ricerca per rendere l'innesto di grasso autologo più durevole ed efficace.
Il Puregraft si è dimostrato molto utile in questo senso ed ha segnato grandi progressi ma fino ad oggi non è stato possibile raggiungere una stabilizzazione permanente del grasso trapiantato, che in misura variabile da paziente a paziente tende ad essere in ogni caso riassorbito.
Per tutte le considerazioni espresse sopra, attualmente riteniamo senza alcun dubbio che l'utilizzo del grasso autologo purificato mediante dispositivo “Puregraft” rappresenti la metodica più naturale, efficace e sicura per ottenere un soddisfacente e gratificante ingrossamento del pene.
Il prof. Alessandro G. Littara è un'autorità nella chirurgia plastico-estetica genitale maschile grazie al suo lavoro pionieristico sulla falloplastica, una tecnica che ha praticato fin dagli anni '90 e che ha continuamente modificato, migliorato e perfezionato durante la sua esperienza personale di migliaia di casi provenienti da tutto il mondo. E’ autore ad oggi di oltre 5000 interventi di falloplastica, che lo portano ad essere uno dei chirurghi universalmente più esperti nel settore. Il suo costante lavoro di ricerca lo ha portato a perfezionare continuamente le metodiche, che rappresentano un punto di riferimento internazionale e materia di insegnamento nella sua International Academy in Penoplasty. In particolare, la sua ricerca della soluzione più efficace con salvaguardia assoluta della sicurezza, lo ha portato a sviluppare una metodica originale che non prevede, sia per l’allungamento che per l’ingrossamento del pene, l’utilizzo di alcun materiale estraneo all’organismo. Nella sua Accademia, il Dr. Littara ha formato nei primi 3 anni oltre 50 chirurghi provenienti da varie parti del mondo, e che sono stati istruiti ed abilitati all’utilizzo di tali metodiche.
Formatosi (1991) presso il Centro di Andrologia dell’Università di Pisa (diretto dal Prof. G.F.Menchini Fabris), attualmente presta opera di collaborazione esterna. Presso tale Centro si è perfezionato in Operatore di moduli di Andrologia e in Sessuologia Medica.
Inoltre ha collaborato per vari anni con l’Istituto di Chirurgia Generale II – Unità Operativa di Endocrinochirurgia (diretta dal Prof. P.Miccoli), dell’Università degli Studi di Pisa, per quanto attiene alla pratica chirurgica.
Ha usufruito in chirurgia uro-andrologica dell’insegnamento pratico del Prof. E. Belgrano (direttore della clinica urologica dell’Università di Trieste) e del Prof. F. Carmignani (direttore clinica urologica Università di Genova) per oltre cinque anni, rimanendo al corrente di tecniche di chirurgia uro-andrologica e di urologia ginecologica d’avanguardia.
Ha effettuato un periodo di aggiornamento presso l’Istituto S. Raffaele di Milano nel reparto di Urologia diretto dal Prof. Rigatti.
E’ stato responsabile della branca di andrologia-sessuologia medica e chirurgica presso la Casa di Cura "Mercurio-Quisisana" di Montecatini Terme (PT), dove ha partecipato a circa 1000 interventi di chirurgia andrologica, uro-ginecologica e chirurgia generale in qualità sia di primo operatore che di aiuto.
Ha partecipato come discente alla "Scuola Europea in Andrologia e Chirurgia Andrologica", organizzata dalla Società Italiana di Andrologia presso centri europei di riconosciuta eccellenza.
Attualmente esercita attività libero-professionale inerente la diagnosi e terapia, medica e chirurgica, delle patologie di pertinenza uro-andrologica, uro-ginecologica e sessuologia. E' Professore a.c. di Chirurgia Ricostruttiva Uro-genitale presso l'Università di Pisa. E’ l’ideatore della nuova figura professionale medica specialistica del "chirurgo sessuale".
Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi congressi di carattere uro-andrologico e plastico-estetico (Società italiana di Andrologia; European Society of Aestethic Surgery; società italiana di Medicina Estetica, e altri)
E’ collaboratore di Radio 24 per quanto riguarda l’andrologia medica e chirurgica, e la sessuologia. Collabora con quotidiani nazionali, riviste settimanali e mensili a larga tiratura e programmi televisivi nazionali e regionali. Ha ideato e condotto per due anni una trasmissione radiofonica rivolta alla sessuologia presso una radio locale toscana ("SexOS"). Partecipa in qualità di esperto della materia alla trasmissione "istruzioni per l’uso" condotta da Emanuela Falcetti su Radio1 e Rai 3.
Ha costituito (e ne è il responsabile) a Milano il "Centro di Medicina Sessuale", dove vengono trattate tutte le patologie della sfera sessuale e riproduttiva maschile e femminile. Gestisce un’equipe multidisciplinare, formata da andrologi, ginecologi, specialisti in riproduzione assistita, psico-sessuologi, psichiatri, chirurghi plastico-estetici e avvocati.
Ha effettuato il training presso il Laser Vaginal Rejuvenation Center di Beverly Hills, diretto dal Dr. David Matlock, per l’apprendimento delle metodiche di laser chirurgia genitale femminile. E’ chirurgo affiliato e abilitato alle procedure DLV (Designer Laser Vaginoplasty), LVR (Laser Vaginal Rejuvenation) e G-Spot Amplification presso tale centro.
Visita a Milano (presso il Centro di Medicina Sessuale, sede principale) e periodicamente a Roma, e collabora con strutture specializzate nella terapia dell’infertilità di coppia.